Lettera del Presidente Volmer Bonini al Volontariato
Non sono bastate le 299 vittime del Centro Italia e nemmeno i morti ed i feriti di Ischia o quelli delle tante alluvioni o frane per far comprendere che questo non è il momento delle polemiche, ma bisogna essere costruttivi. Oggi occorre essere consapevoli che viviamo in un territorio fragile, in cui spesso si è costruito in modo inadeguato o dove non si doveva edificare.
E’ tempo di prendere atto che costa molto meno mettere in sicurezza il territorio piuttosto che rincorrere le emergenze: le strutture abusive devono essere demolite, gli edifici che non rispettano la normativa antisismica devono essere messi a norma, là dove esiste rischio idraulico o idrogeologico vanno realizzate infrastrutture idonee a mitigare il rischio. Parallelamente è necessario diminuire il fatalismo e aumentare la consapevolezza dei cittadini che quotidianamente ignorano dove vivono. Tale consapevolezza può crescere solo attraverso la conoscenza del rischio e la diffusione della cultura di protezione civile.
Ritengo sia questa la direzione nella quale la politica deve andare: quando il paese soffre è necessario risolvere i problemi, snellire le procedure, eliminare corruzione ed infiltrazioni mafiose. Per poterci riuscire è necessario diminuire la burocrazia ed aumentare la trasparenza, fare chiarezza nelle leggi, nelle responsabilità e nelle competenze per evitare che a un anno di distanza dal terremoto si debba ancora parlare della rimozione delle macerie. Tutto questo si può fare solo se il rapporto fra le forze politiche e i cittadini è di totale collaborazione con un unico obiettivo: risolvere i problemi per il bene comune.
La tragedia che si è verificata in Sierra Leone a metà agosto, costata la vita ad un numero imprecisato di esseri umani è passata nell'indifferenza più totale a parte un laconico comunicato passato nei telegiornali. Noi non vogliamo essere così: per noi tutti gli esseri umani sono importanti. Per questo è fondamentale tenere conto delle politiche comunitarie, dei fondi che possono essere utilizzati, non solo per la messa in sicurezza dei nostri territori, ma anche per avviare programmi e progetti di prevenzione verso i paesi in via di sviluppo.
I volontari di protezione civile credono nei valori della vita e della persona, sono da sempre disponibili ad aiutare chi è colpito da una calamità, a diffondere la cultura dell’auto-protezione e a spiegare i comportamenti da tenere in caso di evento. Essere soccorritori non significa solo montare le tende e preparare i pasti, ma significa soprattutto ascoltare le persone, in particolare i più fragili, aiutandoli affinché possano riprendere la loro vita ordinaria. Il volontariato di protezione civile ha fatto, fa e farà tutto questo ma vuole poter fare ancora di più, siamo elementi di un sistema che per poter funzionare al meglio ha bisogno dell'impegno e delle risorse di tutte le sue componenti. Noi siamo pronti!!!